L’OTTIMISTA E’ MEDICO DI SE STESSO

“Tutti i giorni sono brutti per l’afflitto, per un cuore felice è
sempre festa” (Pro 15,15). E più avanti il poeta biblico ricorda che “Grande è la gioia quando trionfano i giusti” (28,12).

Sulla gioia un proverbio popolare dice: “Chi cerca le grandi felicità perde le piccole”. La nostra vita è spesso disseminata di piccole felicità che ignoriamo per inseguire quelle che raramente si lasciano raggiungere. Che cosa può dare la felicità? il denaro, gli onori, la
bellezza che sfuma con gli anni? Per vivere felici basta scegliere Dio. Non importa se siamo ricchi o poveri, belli o brutti, potenti o meschini.

Il proverbio recita “cuor contento gran talento” e l’altro “un’oncia di allegria vale più di una libbra di tristezza”. Un noto detto popolare suona così “chi nasce ottimista è medico di se stesso”. L’ottimista è un uomo fortunato. Vede istintivamente le cose dal lato migliore, sa sorridere ed è pronto a perdonare. Riesce anche simpatico a tutti perché non fa pesare sugli altri i suoi malanni e le sue preoccupazioni. Si sa: “Un perpetuo ottimismo moltiplica le forze”.

Sapersi aggrappare a una speranza, perfino a quelle impossibili, è una grande fortuna per lo spirito ma anche per il corpo.

L’insegnamento è chiaro: se vuoi essere felice semina felicità, sii ottimista, dolce, buono e sorridente.