NE’ RICCHEZZA NE’ POVERTA’

“Non darmi né povertà né ricchezza ma fammi avere il necessario per vivere” (Pro 30,8). Questa preghiera è l’espressione più eloquente dell’equilibrio a cui la sapienza vuole condurre. Chi segue la via della saggezza, secondo la Bibbia, resta lontano dagli eccessi della miseria e del benessere sfrenato, è contento dell’indispensabile. Basta avere di che mangiare e di che coprirci per essere sereni. Dammi solo il necessario, prega il saggio dei Proverbi, perché: “se troppo sazio io ti rinnegherei dicendo: Chi è il Signore? Se ridotto alla miseria, ruberei profanando il nome di Dio” (30,9).

La stessa sapienza riecheggia in vari detti popolari come questi:  “troppo povero e troppo ricco fa ugual disgrazia”;  “Il troppo e il troppo poco rompon la festa e il gioco”, “Il troppo guasta e il poco non basta” e l’altro “Chi si accontenta gode”. Certo  “Melius abundare quam deficere”, si suol dire, meglio abbondare di beni che esserne privi! Il possesso dei beni ci dà una sicurezza tranquillizzante, mentre la privazione ci rende inquieti e vulnerabili.

L’equilibrio e la moderazione sono la salute oltre che del corpo anche dell’anima.