Famiglia CRISTIANO E DENIA di San Paolo (Brasile)

Ci siamo conosciuti il giorno di San Valentino del ‘94 in un piccolo paese del Brasile. Eravamo molto giovani, io avevo 16 anni e lui 20. Mi ricordo come se fosse oggi! L'ho conosciuto, ammirato e lui non sapeva nemmeno che io esistessi. Lui era un giovane noto (conosciuto), suonava la chitarra in molti concerti ed era popolare tra le ragazze. Ho pensato come potesse uno ragazzo come lui essere interessato a una ragazza semplice come me. Dopo una buona conversazione, mi ha invitato ad ascoltare Pink Floyd! Risultato: siamo arrivati a casa molto tardi, i miei genitori erano arrabbiati ed io ero molto innamorata!

Cristiano - La cosa è stata reciproca, e mi sono chiesto come mai non mi ero mai accorto di Dênia in quel piccolo paese.
Da quel giorno, non ho pensato ad altro se non a Denia. Ho pensato che tutto sarebbe stato bello, che non mi avrebbe fatto male cedere a una passione.

Denia - Non ci siamo neppure accorti di quanto eravamo diversi. I miei genitori erano molto religiosi. Anch’io frequentavo la chiesa. Cristiano invece aveva una percezione del mondo diversa: le sue idee sulla religione e sulla chiesa erano piene di scetticismo, diffidenza, arroganza.
Così lentamente, anch’io mi sono allontanata da tutto e da tutti.

Cristiano - Un anno dopo mi sono trasferito a São Paulo per studiare economia aziendale. Quell’anno siamo stati distanti ma il nostro rapporto ha continuato ad essere molto intenso. Oggi abbiamo le lettere che dicono la storia del nostro amore.

Denia - L'anno seguente mi sono iscritta anch’io nella stessa università e sono andata a vivere con lui nella stessa casa. Ci sentivamo molto moderni nel fare questo, di nascosto da tutti, ma non mi rendevo conto di cosa mi aspettava…Ho lasciato la casa dei miei genitori, dove avevo tutto. Ho cominciato a lavare, stirare, cucinare e fare tutto per fare contento lui.

Io non avevo più la famiglia e gli amici in quella città. Per far fronte alle spese dovevamo lavorare, andavamo a vendere Hot Dog alla porta della nostra università. 
Sono stati anni molto difficili e io ero molto delusa. Varie volte ho cercato di parlare con Cristiano, di dirgli che cosa non andava, ma lui non ascoltava, così ho rinunciato a lottare. Sono stata molto infelice. La mia famiglia, soprattutto mia madre,  si accorgeva, ma ero chiusa in me stessa e non aprivo il mio cuore a nessuno.

La passione ben presto lasciò il posto a un vuoto enorme. Ho più volte tentato di lasciarlo, ma lui non mi lasciava andare via. Mi sentivo come un uccello intrappolato. Non potevo andare a visitare la mia famiglia.
Ho trascorso il Natale e il Capodanno da sola perché lui è andato in vacanza. Mi sentivo sola e senza Dio.

Cristiano - Dopo sei anni di vita in comune tutta la famiglia accettava bene il fatto che abitavamo insieme.
Abbiamo deciso di sposarci civilmente perché era conveniente soprattutto quando si trattava di dichiararlo nei documenti come nel curriculum vitae e, il matrimonio civile, avrebbe diminuito l'imposta sul reddito.

Poi ho iniziato un master e ho avuto l'opportunità di lavorare sulla costa di Sao Paulo, a 80 Km da casa, quindi restavamo separati per tutta la settimana.

A me sembrava tutto normale, ma un giorno (il venerdì 4 Luglio 2003) il mondo ha cominciato a sgretolarsi. Sono arrivato a casa tardi e lei era ubriaca.
Alla domanda sul “perché” lei ha parlato di otto anni d’insoddisfazione. Era un fiume in piena, ha detto tante cose che mi hanno scioccato. Ha detto che non aveva Dio in cuore, che non credeva più a niente, aveva perso il senso della vita e, peggio, voleva buttarsi da un ponte e mettere fine alla sua vita.
ERO nel PANICO.
A questo punto avevamo due strade davanti a noi e dovevamo scegliere: LASCIARCI O RICOMINCIARE. E' stato molto difficile, volevamo ricominciare ma questo ci obbligava ad accettare tutti i difetti dell’altro e anche il perdono doveva essere reciproco. Era necessario fare un passo indietro con la mano sul cuore, lasciando la ragione e l'egoismo.
In un atto di disperazione ho preso su di me tutta quella sofferenza e ho chiesto a Dio di soffrire per Denia, ho sentito che Lui era come un Buon Padre che aspettava il ritorno di suo figlio.

Ma concretamente cosa dovevo fare, chi poteva aiutarci? Ho chiamato mia suocera e le ho chiesto aiuto. Lei è venuta subito a Sao Paulo. Ci ha ascoltati, ha sentito tutto il nostro dolore, poi ha suggerito che cercassimo il movimento dei Focolari, perché avevamo bisogno di Dio, di amore senza misura, di unità fra noi. Cosi, presto abbiamo cercato e trovato: siamo andati a un incontro spirituale di tre giorni, accolti con tanto amore, senza pregiudizi.

Denia - Per me è stato come ascoltare dopo tanto tempo la voce di Dio, che pensavo non fosse più con me. Ero sicura di aver trovato il modo giusto per ricominciare e mi sentivo pronta a lottare per ricostruire la mia vita con Cristiano.
Lui, alla fine dei tre giorni, di fronte a tutti sul palco, ha detto che era disposto a sposarmi in chiesa.

Denia - Ricostruire il nostro rapporto è stato faticoso per me e per Lui; ci voleva un amore forte, esigente. Ma adesso non eravamo più soli, partecipavamo ad un gruppo di famiglie che ci hanno accolti come figli. Da loro abbiamo imparato come cresce l’amore in famiglia, nelle piccole cose di tutti i giorni. Vivendo con loro anch’io ho sentito il desiderio di sposarci in chiesa.

Cristiano - La preparazione al matrimonio è durata sei mesi, 4 ore alla settimana, ogni giorno era una lezione di amore e di vita. Abbiamo imparato il vero significato del matrimonio. Cosi, ho capito che cosa era, e come era serio. In quel momento mi è arrivato un dubbio: posso sposarmi? Tutto era già preparato, gli inviti distribuiti e io quasi rinunciavo, mi sembrava troppo difficile: rimanere fedeli per sempre? accettare di avere dei figli?... Ma ho avuto una certezza: ho sentito che prima di dire un SI a Denia, dovevo dirlo a Dio e Lui ha chiaramente indicato la strada.

Denia - Ci siamo sposati in chiesa esattamente dieci anni dopo che ci siamo conosciuti, (nel 2004). E 'stato un giorno molto felice. Il più felice fino a quel momento. Tutti in famiglia sono stati entusiasti di partecipare alla celebrazione del matrimonio veramente cristiano. Adesso abbiamo due bambini. Il nostro rapporto è completamente cambiato, grazie all’impegno reciproco di amarci scambievolmente come Gesù ci ha amati. Non è sempre facile, ma abbiamo un segreto: RICOMINCIARE OGNI VOLTA CHE CI ACCORGIAMO DI AVER SBAGLIATO.