29 Marzo - Secondo di Asti

Secondo, il cui nome ha un significato evidente, è un santo molto popolare nell’Italia nord-occidentale. 
Le notizie che di lui possediamo risalgono alla metà del secolo IX, riferite a una chiesa costruita in suo onore.

Era un giovane di famiglia nobile pagana di Asti, ufficiale subalterno dell’imperatore Adriano.

Colpito dall’eroismo di tanti martiri cristiani, comincia a visitarli nelle carceri della sua città. Qui san Calogero di Brescia ha l’occasione di parlargli a lungo del messaggio cristiano.

Secondo, amico di Saprizio, prefetto romano della città, va  con lui molto spesso e forse ne mitiga lo zelo nella persecuzione. Una volta va a Tortona per il processo e il martirio di Marciano, che una tradizione posteriore considera vescovo, anzi il primo vescovo di Tortona.

La testimonianza di san Marciano gli fa compiere un ulteriore passo sulla via della conversione, che giunge a compimento quando, a Milano, si incontra con i santi Faustino e Giovita di Brescia.

Tornato ad Asti, il neofita dà prova non solo di coraggio, resistendo alle lusinghe e poi alle minacce del vecchio amico Saprizio, ma intraprendendo attività missionaria anche nel territorio oltre il Po.

Saprizio finisce per dimenticare l’amicizia di un tempo e, considerandolo un pericolo per la sopravvivenza degli antichi dèi di Roma, lo fa torturare e infine ne ordina la decapitazione, eseguita il 30 marzo del 119. Le sue reliquie sono conservate nella chiesa gotica di Asti.

Intorno alla vita di san Secondo nasce un intreccio di simpatiche leggende. Si narra ad esempio che attraversasse a cavallo il Po in piena camminando sulla superficie dell’acqua come se fosse terraferma.

Così infatti è spesso rappresentato nell’iconografia. Ma l’opera di maggior pregio che lo riguarda è l’affresco del Parmigianino del secolo XVI, nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma.

E’ patrono di Asti e Ventimiglia, invocato particolarmente dai contadini perché protegga le viti dal gelo.

Pensiero del giorno

La Chiesa riceve i colpi e non li rende, ma state attenti essa è un incudine che ha logorato molti martelli (Berryer)