Benvenuto, che porta un nome italiano di significato evidente, nasce ad Ancona nel XIII secolo.
Benvenuto Scotivoli entra nell’Ordine francescano, giunto alla seconda generazione, e studia diritto a Bologna sotto la guida di Silvestro Gussolino, canonico di Osimo.
Nominato cappellano pontificio, il 1° agosto 1263 diviene amministratore della diocesi di Osimo, e l’anno successivo vescovo.
Nel 1267, per la sua rettitudine, è incaricato da papa Clemente IV di assumere anche il governo civile della Marca di Ancona e in tale carica rivela doti di saggio amministratore della cosa pubblica.
E’ in questo periodo che ordina sacerdote l’agostiniano Nicola da Tolentino, il santo patrono delle Marche, famoso per la quantità di miracoli compiuti.
Benvenuto, uomo di grande fede e umiltà unita a grande cultura teologica, collabora moltissimo con il suo coetaneo Bonaventura, anch’egli santo, in un momento che vede le prime fratture nella grande famiglia francescana, divisa tra osservanti o spirituali e conventuali.
Egli è il grande riformatore di cui diversi papi si servono, ma soprattutto un buon pastore, che meritò l’amore incondizionato della sua gente.
Muore il 22 marzo 1282 e viene sepolto nella Chiesa cattedrale di Osimo, in un mausoleo apprestato dal clero e dal popolo.
Sulla sua tomba avvengono grazie e miracoli, ed il culto resogli dai fedeli è già ricordato negli Statuti di Osimo del 1308, mentre indulgenze risultano concesse da Eugenio IV nel 1432.
Benvenuto non è stato mai canonizzato ufficialmente dalla Chiesa, tuttavia è dichiarato patrono della città di Osimo. La sua festa, nelle diocesi di Osimo e di Cingoli, come nell’Ordine francescano, ricorre il 22 marzo."L’apostolato della famiglia sta nel tenere accesa la fiamma in casa e nel trasmettere il calore fuori di casa, nella società perché diventi famiglia". (Igino Giordani)