Matilde è stata definita la regina ideale per una nazione cristiana. Il suo nome, tipicamente tedesco, significa “forte in battaglia”.
Nata intorno all’anno 895, figlia del conte Teodorico di Sassonia, è educata dalla nonna, la badessa Matilde, nel monastero delle canonichesse di Herford.
Nel 909 diviene la seconda moglie di Enrico l’Uccellatore, duca di Sassonia, incoronato dieci anni più tardi re di Germania.
Ella gli dà cinque figli, tra i quali il futuro imperatore Ottone I il Grande; Gerbera, che sposerà il re Luigi IV di Francia; Brunone, il santo arcivescovo di Colonia ed Enrico “il litigioso”, che dovrà accontentarsi di essere duca di Baviera.
Nel 936, dopo la morte del marito, fonda presso la sua tomba a Quedlinburg un convento femminile che dirige per trent’anni.
Moglie esemplare e donna di non comune intelligenza, si distingue per la straordinaria sollecitudine verso i poveri e per l’intensa vita di preghiera.
Giunge allo scontro con i figli, soprattutto con Ottone, i quali, giudicandola troppo prodiga nelle opere di carità, volevano congelarle la dote e l’usufrutto vitalizio.
Matilde, infatti, si serve del patrimonio per soccorrere quotidianamente i poveri - che va a visitare in incognito nei tuguri più abbandonati - e per fondare diverse abbazie con annesse scuole popolari.
Lei stessa, che non sapeva leggere e scrivere, vuole dare ai sudditi l’esempio, sedendo sui banchi di scuola per compitare insieme con i piccoli alunni.
Forse ha imparato poco la grammatica, ma ha saputo leggere e interpretare nel migliore dei modi il Vangelo, tradotto nella pratica quotidiana senza fare scalpore.
Muore il 14 marzo 968 a Quedlinburg, dove è sepolta accanto al marito nella cappella del castello, ed è stata definita dai suoi stessi contemporanei “donna di ammirevole pietà” e regina santa.
A lei chiedono aiuto i genitori maltrattati dai figli.Le Opere di misericordia ritornano misericordiosamente su chi le compie (Luigi Gedda)