26 Novembre - Leonardo di Porto Maurizio

Inviato dal Papa in Corsica a ristabilire la concordia tra i cittadini, tiene una predica sul tema della Passione sulla pubblica piazza, e gli uomini divisi da antichi rancori scaricano in aria i fucili e si abbracciano in un impensabile gesto di pace.
Questa è la forza della predicazione di Leonardo da Porto Maurizio, il santo che ha ideato la Via Crucis (la preghiera che ripercorre l’itinerario di Cristo fino al Calvario della crocifissione) e ha voluto salvare il Colosseo dalla totale rovina.

Ligure, nato nel 1676  a Porto Maurizio (che oggi, congiunta a Oneglia, forma la città di Imperia) da un capitano di marina, rimane orfano in tenera età.
Leonardo compie i suoi studi a Roma presso il Collegio Romano, per poi entrare nel Ritiro di San Bonaventura, sul Palatino, dove vestirà il saio francescano.

Ordinato sacerdote nel 1702 e terminati gli studi, è destinato all’insegnamento della filosofia, ma la tisi, che vent’anni prima ha falciato sua madre, colpisce anche lui, obbigandolo a trasferirsi nel paese nativo con la speranza di una pronta guarigione.
Ormai tra la vita e la morte, Leonardo promette alla Madonna dei Piani - un'immagine molto venerata nella sua città - che, una volta guarito, si sarebbe occupato anima e corpo alla conversione delle anime.

Tale sarà la sua attività per tutta la vita, svolta prevalentemente a Firenze, dove le croci piantate dai suoi confratelli fuori di Porta San Miniato saranno per lui altrettanti pulpiti all’aperto, in cui si affermerà come uno dei più straordinari predicatori di tutti i tempi. Tra i temi delle sue prediche la Passione di Gesù e la devozione all’Eucarestia, ma anche critiche contro la nascente Massoneria.

Sono ben 572 le Via Crucis erette dal santo in varie città, compresa Roma. Qui, in occasione del giubileo del 1750, predica la Via Crucis nel Colosseo. Una tradizione che si sarebbe mantenuta sino ad oggi, e avrebbe contribuito a preservare il monumento, allora usato come cava di marmo.
Fra’ Leonardo morirà nel 1751 nel Ritiro di San Bonaventura sul Palatino, e lo stesso Papa andrà ad inginocchiarsi davanti alla sua salma; accanto ad essa viene esposta la “lettera profetica” scritta poco prima della morte, nella quale preconizza la proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.
Perdiamo un amico - dirà Benedetto XIV - ma guadagniamo un protettore in Cielo”.
Patrono della città di Imperia, è protettore del clero e dei predicatori delle missioni al popolo.

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