"Fa che io, come san Bonaventura e il mio caro fratello, Giovanni Duns Scoto, sappia mutare lo studio in continua preghiera, e studi soltanto per diventare discepolo della Sapienza, cioè per conoscerti meglio e per amarti di più!”.
Questa l’invocazione che ancora oggi gli studenti di teologia indirizzano a Dio e sintetizza mirabilmente il pensiero di Giovanni Dun Scoto, considerato uno dei più grandi teologi cattolici.
Nato intorno al 1265 a Duns, presso Berwick, in Scozia (da cui il soprannome di Scoto, ossia "scozzese"), entra nell’Ordine francescano intorno al 1280 e viene ordinato sacerdote nel 1291 dal vescovo di Lincoln.
Studia negli anni 1296/97 a Parigi, insegna a Cambridge e nel luglio del 1300 si reca a Oxford per commentare i Libri IV Sententiarum di Pietro Lombardo.
Un lavoro di analisi e ricerca che proseguirà a Parigi sino al 1303, nel momento più aspro del contrasto tra Filippo di Francia e Bonifacio VIII,
allorquando addirittura circola un documento che richiede la convocazione di un Concilio per deporre il pontefice. Un atto che Giovanni si rifiuta di firmare, trovandosi costretto ad interrompere l'insegnamento.
E’ un episodio accidentale: la sua fama di maestro e l’appoggio dei superiori è testimoniato dalle parole del Superiore Generale dell’Ordine, e dall’incarico conferitogli di “magister regens” dello Studio francescano.
Al termine di questa esperienza viene inviato a Colonia per combattere le dottrine eretiche. Il suo impegno però sarà interrotto dalla morte, avvenuta a soli 43 anni, l’8 novembre 1308.
Grande maestro di teologia, definito “pensatore del futuro” dal filosofo tedesco Martin Heidegger, Duns Scoto è paragonabile a Tommaso d’Aquino e a san Bonaventura.
Suo obiettivo è realizzare una nuova sintesi fra filosofia e teologia; convinto del primato dell’amore sulla conoscenza, presenta la teologia come scienza pratica, una scienza che conduce all’amore.
Soprannominato “doctor subtilis” per l’acutezza dell’ingegno e "doctor Marianus” per la devozione alla Vergine della quale sosterrà l’Immacolata Concezione, è elevato agli onori degli altari solo in epoca recente, il 20 marzo del 1993.