24 Ottobre - Guanella Luigi

Luigi Guanella nasce a Fraciscio di Campodolcino, in provincia di Sondrio, il 19 dicembre 1842, nono di 13 figli, da una famiglia patriarcale in cui apprende un costante amore per il lavoro ed una grande carità verso i poveri.
Molti dei compaesani sono costretti ad emigrare in America, e Luigi rimane profondamente colpito da quei distacchi dolorosi. In seguito sarà anche lui in America, al seguito degli emigranti, per la loro assistenza religiosa.

Lasciato il piccolo borgo, a 12 anni entra in seminario e nel 1866 inizia con entusiasmo la vita pastorale in Valchiavenna, Valtellina e infine a Pianello Lario.

Sin dagli inizi rivela la sua vocazione: l’istruzione dei ragazzi e degli adulti più poveri, e la difesa del popolo, anche in polemica con i liberali.
Non disdegna infatti interventi battaglieri, soprattutto quando si vede ingiustamente frenato dalle autorità civili. Cosa per cui è segnalato fra i "soggetti pericolosi", come emerge chiaramente dai suoi scritti, oggi raccolti in 41 volumi e in 3200 lettere.

Dopo aver approfondito la conoscenza del Cottolengo e di don Bosco - presso cui rimarrà tre anni - don Guanella decide di organizzare un gruppo di Orsoline in Congregazione religiosa (che chiamerà Figlie di S. Maria della Provvidenza), e con il loro aiuto avvia a Como la Casa della Divina Provvidenza.

La Casa conosce subito un rapido sviluppo e accanto al ramo femminile viene organizzandosi quello maschile (Congregazione dei Servi della Carità).

L’opera si estende così in tutta la Lombardia, ma anche a Roma, Cosenza, Svizzera, sino a raggiungere nel 1912 gli Stati Uniti d’America, paese verso il quale erano partiti i suoi compaesani.

L’attenzione ad una particolare fascia di bisognosi distingue l’azione di Guanella:  bambini, anziani abbandonati, emarginati, handicappati fisici
e psichici. Accolti in case organizzate a misura d’uomo, con spirito familiare, la cui guida è affidata, come dirà don Luigi - a quel “Dio che fa”.

Muore il 24 ottobre 1915. Proclamato beato da Paolo VI nel 1964,
è oggi venerato nel Santuario del Sacro Cuore in Como, che ne custodisce le spoglie.

Pensiero del giorno

“Non appoggiarti all’uomo: deve morire. Non appoggiarti all’albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio soltanto. Lui rimane sempre” (S. Francesco a S. Chiara)