28 Settembre - Venceslao di Boemia

Venceslao è il primo santo dei popoli slavi. Nato intorno al 907 ad Altbunzlau, a nordovest di Praga, era figlio del duca di Boemia, Vratislao I, e nipote di santa Ludmilla dalla quale ricevette un’educazione cristiana.

Dopo la morte del padre trentatreenne e una breve reggenza della madre, Drahomira, nel 922 sale al trono di Boemia.

Si adopera per la promozione sociale e culturale del suo popolo nel convincimento che ciò passa attraverso l’adesione alla fede cristiana.

Per il tentativo di cristianizzare le sue terre è odiato dagli oppositori ai quali parla con molta schiettezza: “Perché volete impedirmi di apprendere la legge di Gesù Cristo e di ubbidire ai suoi comandamenti?  Se Dio è per voi causa di fastidio, perché impedire agli altri di amarlo?  Quanto a me, rigetto i vostri consigli, perché desidero servire solo Dio”. 

Con Venceslao la Chiesa boema si unisce alla chiesa di Roma e vive un periodo fiorente in tutto il regno. Egli, tuttavia, aspira a diventare un giorno monaco e intanto vive come tale, guadagnandosi la stima e l'amore dei sudditi. 
E’ ammirevole nell'amministrazione della giustizia nell’ambito della quale tutti, anche i poveri, trovano ascolto.

Gli avversari, però, sobillano il fratello Boleslao, uomo avido di potere e anticristiano che, insieme con alcuni congiurati, lo uccide. Il delitto avviene il 28 settembre del 929 mentre si reca a Messa. 

Tre anni più tardi, venerato da tutti come santo, è trasportato a Praga nella chiesa cattedrale di San Vito, da lui edificata. Qui i re boemi vennero poi tradizionalmente incoronati nel giorno commemorativo del martirio. La corona dei re veniva dapprima deposta sul cranio del santo, il cui attributo era lo stemma con l’aquila nera fiammeggiante su fondo oro.

Patrono della Boemia, della Moravia, di Praga, è protettore dei prigionieri e dei chierichetti, e viene invocato come protettore dai fabbricanti di birra. Per aver sempre procurato la legna agli indigenti, a lui si rivolgono i poveri che durante i rigori dell’inverno hanno bisogno di qualcosa per riscaldarsi.

Pensiero del giorno

Perché non cadiamo nell’abisso della disperazione, perchè non affondiamo nelle sconfitte, Dio ci ha messo nel cuore il sentimento di amicizia.