Vincenzo de’ Paoli, conosciuto come il santo della carità, nasce il 24 aprile del 1581 a Pouy, in Guascogna da una famiglia di poveri contadini.
Fino a 15 anni conduce al pascolo le poche pecore ed i porcellini finchè un avvocato della regione di Dax, apprezzando l’intelligenza del ragazzo, paga le spese per farlo studiare. Così, a 19 anni, è ordinato sacerdote.
Nel 1605, mentre viaggia da Marsiglia a Narbona, è fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto schiavo a Tunisi. Riesce a fuggire e nel 1612 è parroco nei pressi di Parigi dove inizia la sua intesa attività caritativa.
L’idea guida di Vincenzo è quella della “carità organizzata” per la quale Monsieur Vincent – come semplicemente era chiamato - amministra enormi capitali, tanto che in Francia si diceva che il Ministro delle finanze avesse un bilancio più ristretto del suo. Ma il suo era il bilancio della divina Provvidenza, in cui il capitale veniva associato alla Grazia. “Amiamo Dio e i poveri – diceva - ma a spese delle nostre braccia e col sudore della nostra fronte”.
Si avvale di un esercito di collaboratori laici e soprattutto di uno stuolo di donne eccezionali, a cominciare da santa Luisa di Marillac e dalle sue Figlie della carità.
Nel 1617 il santo fonda a Chatillon-les-Dombes i “Gruppi di volontariato vincenziano” oggi presenti in 47 Paesi nei cinque continenti. Prostitute senza amore, bambini abbandonati per le strade, galeotti senza speranza, vittime di guerre e rivoluzioni, questi gli obiettivi privilegiati dal santo fondatore di innumerevoli Opere. Tra le prime spiccano l’Opera dei trovatelli, l’Opera dei pazzi e l’Opera delle minestre organizzata durante la guerra dei Trent’anni.
Nello stesso anno fonda le “Serve dei poveri” dette poi “Dame della carità”, e i padri Vincenziani (o Lazzaristi), chierici regolari addetti alle missioni tra le gente delle campagne e le galere.
Vincenzo de’ Paoli, sostegno dei poveri e fondatore della moderna Caritas, muore il 27 settembre 1660.
Nel 1833, il suo ideale di carità, raccolto da Emanuele Bailly e dal beato Federico Ozanam, darà vita alle “Conferenze di san Vincenzo de’ Paoli”.
E’ il patrono dei carcerati, degli orfani e degli schiavi, nonché di tutte le opere di carità e del volontariato cristiano.
Coloro che hanno acquisito te, o Genitrice di Dio, come protettrice non andranno delusi: tu proteggi infatti dai pericoli e appiani le tentazioni della vita, donando anche la speranza e i beni della vita a venire (Simone Metafraste)