5 Settembre - Lorenzo Giustiniani

Nella nobile famiglia Giustiniani, ornamento della Serenissima, non è ben accetto un figlio mendicante. Così a Lorenzo sembra preclusa la via del convento. La madre, rimasta vedova in giovane età, ha bisogno di lui per aiutarla a provvedere agli altri quattro figli.

Il giovane sceglie la Congregazione dei monaci (chiamati allora canonici regolari) dell’isola di San Giorgio, deludendo le attese della madre e dei nobili parenti.  Il novizio ha il compito di andare per le calli di Venezia a bussare di porta in porta con la bisaccia sulle spalle.

La madre, temendo che la gente riconosca nel frate mendicante un Giustiniani, gli manda incontro la servitù con un cesto colmo di pane per affrettare il suo rientro in convento.

Ma quando Lorenzo capisce l’intenzione della madre, si limita a prendere un paio di pani, ringrazia e continua.

Eletto pochi anni dopo priore generale del suo Ordine, accetta con riluttanza la nomina alla sede episcopale di Castello e Grado, che proprio durante il suo governo è trasferita a Venezia. Così è il primo ad avere il titolo di patriarca di Venezia.

Nella città della Laguna non muta tenore di vita. Visita egli stesso i poveri della città recando loro non denaro, nel timore che gli zecchini prendano la via delle osterie, ma cibo e vestiti.

Dorme sul pagliericcio come usano i contadini veneti, e non vuole che sia sostituito con quello di piume, affermando: “Cristo è morto sulla croce, e io dovrei morire su un comodo letto di piume?”.

Vengono i tempi duri della lotta contro i Turchi. Nel 1453 cade Costantinopoli, e “a Venezia è tutto un pianto, non si sa che fare”, come scrive un testimone. Lorenzo Giustiniani va avanti con rigore nell’opera di riforma meritando grande stima dai veneziani che già lo ritengono santo. Muore l’8 gennaio 1456.

Pensiero del giorno

Vogliamo rendere la Chiesa talmente bella, che tutti se ne innamorino e desiderino entrarvi (Giovanni XXIII)