Enrico Suso nasce il 21 marzo 1295 a Costanza, sull’omonimo lago. Von Berg era il cognome del padre, piccolo nobile decaduto, della vicina Turgovia. Seuse, latinizzato in Suso, era il cognome della madre, che Enrico adottò, preferendolo a quello del padre,
Entrato tra i domenicani a 13 anni, è per cinque anni piuttosto mediocre, ma, a seguito di una forte esperienza si converte e si pone a servizio della “Sapienza eterna”.
Studia a Costanza, Strasburgo e Colonia, dove ha come docente il Maestro Eckart.
Si dedica alla pastorale, in particolare alla predicazione e alla direzione spirituale. Intrattiene per questo una notevole corrispondenza, nella quale emergono tutta la delicatezza d’animo, la fantasia e l’impegno spirituale che l’hanno reso paragonabile a san Bernardo e a san Francesco d’Assisi.
Undici di queste lettere, veri capolavori di lingua tedesca, vengono scelte dalla sua discepola Elisabeth Stagel, che lo incoraggia a preparare alcune memorie della sua vita (primo esempio in lingua tedesca di autobiografia spirituale), poi da lei rielaborate per la “Vita di Seuse”.
Pratica la più rigorosa mortificazione e digiuno, e si incide sul petto con un ferro incandescente il nome di Gesù Cristo. Ha visioni ed estasi. Secondo Suso, attraverso la mistica “un uomo umile e paziente deve venire spogliato dalle creature, conformato con Cristo e trasformato nella divinità”.
Tuttavia ebbe anche molti nemici. In seguito a numerose calunnie, viene trasferito a Ulm, dove muore il 25 gennaio 1366. Viene sepolto nella chiesa domenicana della cittadina sveva ma la sua tomba andrà perduta con la demolizione dell’edificio, a seguito della Riforma protestante.
Nel 1831 papa Gregorio XVI permette che Enrico Suso sia venerato come beato. Egli, insieme con Eckart e Taulero è considerato il grande rappresentante della mistica tedesca.
Il giorno in cui tu non brucerai d’amore per il Cristo,
molti moriranno per il freddo. (Francois Mauriac)