2 Agosto - Eusebio di Vercelli

Il nome Eusebio è di origine greca e significa “timorato di Dio”. Corrisponde al nome Pio, tant’è che l’Imperatore Antonino, detto Pio, veniva chiamato in lingua greca proprio Eusébes, ed Eusébeis venivano detti i giochi in suo onore.

Eusebio vescovo di Vercelli fu per la diocesi piemontese quello che sant’Ambrogio era stato per la metropoli lombarda. Definito l’apostolo del Piemonte fu il primo organizzatore della chiesa subalpina.

Nasce in Sardegna tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. Si trasferisce a Roma dove riceve il battesimo da Papa Eusebio assumendone il nome.
Ha come compagno Liberio, il futuro papa, con il quale condivide il desiderio di vivere il Vangelo. 

Ambedue hanno familiarità con i monaci egiziani e conoscono il vescovo Atanasio di Alessandria che, esiliato dall’imperatore ariano, rimane a Roma lungamente, rivelando a tutti l'esperienza straordinaria di sant’Antonio “del deserto”, il padre dei monaci.

Eusebio e Liberio sono ordinati lettori per la loro conoscenza della fede, per la vita esemplare  e per la voce armoniosa. Si racconta che quando Eusebio leggeva le Scritture, era un piacere sentirlo perché tutti capivano, anche gli anziani.

I vercellesi vengono conquistati dalla sua arte oratoria; non solo parla bene e con voce limpida e gradevole, ma esprime ciò che sente nel profondo del cuore.

A Vercelli si circonda di chierici ed elabora quello che oggi si chiama piano pastorale.  
Mandato in esilio dall’imperatore ariano Costanzo, insieme con il vescovo di Milano, Dionigi, ha la sorte di tornare in sede, nella sua Vercelli, per governare altri dieci anni. Muore nel 371.

Patrono del Piemonte e della città di Vercelli, è invocato contro la possessione diabolica.

Pensiero del giorno

L’amore è l’ala che Dio ha dato all’uomo
Perché possa salire fino a lui (Michelangelo Bonarroti)