13 Luglio - Enrico II

La memoria di questo santo, il cui nome significa “possente in patria”, è stata anticipata nel calendario universale della chiesa dal 15 al 13 di luglio.

Enrico è passato alla storia come l’imperatore santo. Quando ancora era re, andò all'abbazia di Saint-Vanne a Verdun per deporre la corona e farsi monaco. L’abate, dopo averlo ascoltato attentamente, gli fece presente che nella vita monastica bisognava obbedire sempre, e gli chiese se era disposto a sottomettersi a questa disciplina. Ottenuta una risposta affermativa, gli disse: “Continua a fare il re, ma per obbedienza”. 

Nasce in un castello sulle rive del Danubio il 6 maggio del 973. Suo padre, duca di Baviera, dapprima denominato “il litigioso”, fa tali progressi nell’addolcire il proprio carattere alla scuola della moglie Gisella di Borgogna, che finisce per essere chiamato “il pacifico”. 

Alla morte del padre gli succede come duca di Baviera e, con la scomparsa del cugino Ottone III, l'8 settembre del 1002, Enrico e sua moglie Cunegonda sono incoronati re e regina in Aquisgrana.

Cunegonda è figlia del conte di Lussemburgo, dunque di condizione sociale inferiore a quella del marito.  

Ella si rivela sterile: il re avrebbe potuto ripudiarla, ma non lo fa per stima e amore. Infatti se Enrico s'impegna nella via della santità e della riforma della chiesa, lo deve in parte a Cunegonda, donna di profondi principi religiosi.

E’ incoronato imperatore del “Sacro Romano Impero” in San Pietro il 14 febbraio del 1014 da papa Benedetto VIII. E’ un re con il cuore di monaco.

Muore a cinquantadue anni, il 13 luglio 1024.
Raro esempio di correttezza civile e di onestà morale nel governo delle cose terrene, meritò l’altra corona, più prestigiosa, della santità.

E’ patrono delle città di Bamberga e Basilea.

Pensiero del giorno

La Chiesa è di tutti, ma vuol essere particolarmente la Chiesa dei poveri (Giovani XXIII)