Maria è nata a Corinaldo di Ancona nelle Marche il 16 ottobre 1890, da una famiglia di poveri braccianti.
Mentre tanti emigravano nelle Americhe, i Goretti accettano di lavorare a mezzadria in una fattoria dell’Agro Pontino, a 10 km. da Nettuno, terra notoriamente insalubre e a rischio di malaria.
Il padre muore poco dopo il trasferimento, stroncato dalla temuta malattia a quel tempo mortale.
Maria ha solo dieci anni. Tocca a lei prendersi cura dei quattro fratellini per consentire alla madre di lavorare. E’ quasi dodicenne quando Alessandro Serenelli, che abitava nella stessa cascina e coltivava altri terreni, cerca di usarle violenza. Questi, vedendosi rifiutato, la colpisce ripetutamente con un punteruolo. Soccorsa, viene trasportata all’ospedale di Nettuno ma i medici non riescono a salvarla.
“Per amore di Gesù gli perdono. Voglio che venga con me in paradiso”, sono le ultime parole della santa bambina.
Il più grande miracolo compiuto dalla piccola Goretti è stato la conversione del suo assassino. "Mi è apparsa in sogno tra i fiori di un giardino” racconterà Serenelli per spiegare il proprio ravvedimento. Alessandro ha assistito alla canonizzazione di lei, e ha finito i suoi giorni in convento.
Il 24 giugno 1950, prima di scendere in piazza San Pietro per la canonizzazione di Maria Goretti davanti a una folla incalcolabile, Pio XI incontra la madre della piccola martire, mamma Assunta.
Il papa si china su di lei e le bacia la mano per testimoniare con questo gesto che l'eroica santità della figlia aveva la sua radice nella santità non meno eroica della madre.
E’ patrona di Latina, dell’Associazione delle Figlie di Maria, dell’Associazione Cattolica Internazionale per la Protezione della Giovane e delle ragazze del Centroamerica.
Al mondo c’è una sola tristezza: quella di non essere santi (Léon Bloy)