16 Maggio - Giovanni Nepomuceno

Giovanni, figlio di un giudice, nasce intorno al 1350 a Nepomuk in Boemia.
Dopo essere stato educato in un monastero cistercense, studia all’università di Praga, dove consegue il dottorato in teologia, poi a Padova diviene dottore in diritto canonico.
E’ considerato eccezionalmente colto e ha davanti a sé un grande futuro professionale, ma, dopo essere stato per dieci anni notaio presso la cancelleria del tribunale arcivescovile di Praga, nel 1380 decide di diventare sacerdote.

E’ dapprima parroco della chiesa di San Gallo, dove svolge la sua attività pastorale prevalentemente tra i commercianti tedeschi. Nel 1389, però, viene nominato vicario generale dell’arcidiocesi di Praga.

Questo incarico è commisurato pienamente alle grandi capacità di Giovanni, tuttavia il suo lavoro è ben presto ostacolato dai ripetuti attacchi da parte del re Venceslao IV.

Il 20 marzo 1393 è arrestato, insieme con un ufficiale e al prevosto di Meissen. Venceslao ordina che Giovanni sia torturato e maltrattato orribilmente. Nella sua furibonda collera, il re perde ogni controllo e gli ustiona il corpo con torce di pece ardente.
Il coraggioso ecclesiastico è poi trascinato per le vie di Praga e gettato nella Moldava, dal ponte di San Carlo, con piedi e mani incatenate.

Ancora oggi non è chiaro perché il re lo abbia fatto uccidere.
Secondo una tradizione accreditata, Giovanni era il confessore della regina Giovanna e Venceslao cercava di carpirgli, inutilmente, i segreti confessionali della moglie. Il continuo rifiuto avrebbe fatto talmente infuriare il sovrano da volerlo sopprimere.

E’ comunque probabile che il re Venceslao abbia deciso di farlo uccidere perché contestava la sua costante intrusione nelle faccende ecclesiastiche e si opponeva alle sue decisioni.
Protettore dei sacerdoti, dei confessori e dei calunniati è patrono dei ponti, dei naviganti, degli zatterieri e dei mugnai. E’ invocato contro la maldicenza, per non subire incidenti e per ottenere la pioggia.

Pensiero del giorno

Dando alla luce il Verbo, Maria divenne come la finestra del Cielo (San Fulgenzio di Ruspe)