9 Maggio - Pacomio

Pacomio, il fondatore del monachesimo cenobitico, nasce nell’Alto Egitto intorno al 292 da genitori pagani. Massimino Daia, che governa l’Egitto, arruola a viva forza molti giovani, tenendoli in carcere fino alla partenza per il fronte. A Tebe è imprigionato il ventenne Pacomio e tutte le reclute.

Protetti dall’oscurità, la sera alcune persone recano loro un po’ di cibo. Il gesto di quegli sconosciuti commuove Pacomio, che domanda loro chi li spingesse a tanto. “Il Dio del cielo” è la risposta.

Congedato dopo la sconfitta di Massimino, Pacomio scopre che quei soccorritori erano cristiani e decide di diventare cristiano.
Si aggrega a una comunità di un villaggio del sud, l’attuale Kasr-es-Sayad, dove viene istruito per il battesimo.

Per qualche tempo si dedica al servizio della gente del luogo, poi si mette sotto la guida di un vecchio monaco, Palamone, che lo aiuta a costruirsi una casetta a Tabennesi, nell’Alto Egitto.

Gli atti comunitari, per i suoi primi compagni, sono la mensa comune e la cassa unica per i proventi del lavoro. Poi si giungerà, col tempo, alla convivenza organizzata all’interno del monastero cinto da un alto muro, e l’abito monastico: una tunica di lino, una pelle di capra, un mantelletto con cappuccio.
Pacomio, uomo di umiltà e misericordia, non vuole essere ordinato sacerdote, benchè Atanasio ed altri vescovi, che ricorrono al suo consiglio, sollecitino la collaborazione nel ministero.

L’estendersi del movimento cenobitico accresce in lui l’ansia per la fedeltà evangelica, ed è prontissimo ad allontanare quanti mostrano un’adesione mediocre.
Una pestilenza scoppiata nell’Alto Egitto lo colpisce il 9 maggio del 346, nel monastero di Pnum. Prima di morire ordina che dopo la sepoltura pubblica il suo corpo venga interrato altrove. Così come per Antonio, nessuno sa dove è sepolto.

Pensiero del giorno

Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente, un cuore umile, felice di sparire in altri cuori (Louis de Grandmaison)