18 Aprile - Galdino

Con sant’Ambrogio e san Carlo Borromeo, Galdino occupa nella sede milanese un posto di grande rilievo.
Arcivescovo di Milano in un’epoca particolarmente complessa per la storia della Chiesa e della Lombardia, è stato uomo di virtù ed impegno religioso, sociale e politico.

Nasce a Milano, nella zona di Porta Orientale, dai valvassori Della Sala, all’inizio del secolo XII.
Ordinato sacerdote, diviene cancelliere e arcidiacono a Milano. In tale veste è accanto all’arcivescovo Oberto da Pirovano nella sua decisa opposizione all’antipapa Vittore IV e all’imperatore Federico Barbarossa che lo sosteneva.

Milano, ribellatasi al potere imperiale, nel 1162 è rasa al suolo. Morto Oberto, il Papa legittimo, Alessandro III, lo nomina immediatamente suo successore; lo elegge vescovo e poi cardinale di Milano.

Quale arcivescovo depone i vescovi lombardi che avevano aderito all’antipapa e alla politica del Barbarossa, e soprattutto si adopera per la ricostruzione materiale e spirituale della città.

Si interessa dei poveri e di coloro che erano stati incarcerati come debitori insolventi. Per essi istituisce quello che più tardi viene chiamato “il pane di san Galdino”. Alimenta la sua azione pastorale con la preghiera continua, salmodie, veglie e digiuni.

Altra grave preoccupazione di Galdino è l’ortodossia dei cristiani. Combatte perciò con energia ed efficacia l’eresia càtara, che voleva una Chiesa composta solo di “puri”, dimostrandosi equilibrato e intrepido difensore della fede.

L’impegno pastorale è dimostrato anche dal fatto che muore letteralmente sul pulpito, il 18 aprile 1176, al termine di un discorso contro i càtari.
Le sue reliquie sono attualmente venerate nel Duomo di Milano, e si trovano sotto l’altare della confessione.

Pensiero del giorno

Se hai un amico và spesso a trovarlo perchè le spine e le erbacce invadono il sentiero che non viene percorso (proverbio orientale).