S. ILDEGARDA E LA STORIA DEGLI ORTI BOTANICI

Vissuta nel dodicesimo secolo S.Ildegarda di Bingen che la Chiesa ha recentemente proclamato Dottore della Chiesa è stata una delle più grandi dotte della storia della Chiesa. Ha scritto opere di teologia, filosofia, morale, ma anche di scienza, medicina e soprattutto di cosmologia. Ciò che colpisce è che questa monaca tedesca attingeva le sue mirabili conoscenze ad una ricchissima cultura infusa. Basti pensare che scriveva in latino eppure non l’aveva mai studiato. Colpisce il fatto che questa umile monaca benedettina che la cui festa liturgica cade ogni anni il 17 settembre scrisse interi trattati medico-naturalistici. Una mistica davvero sui generis il cui rapporto con il trascendente, avveniva nella piena coscienza delle proprie facoltà sensibili e intellettive. Grazie alla scienza infusa Ildegarda ha dato un grande contributo nel suo tempo alla scienza medica grazie alle sue ricerche e sperimentazioni eseguite attraverso il grande orto botanico da lei creato per curare i malati. Ildegarda non conosceva l’esistenza di orti botanici e men che meno la loro storia. Sappiamo infatti che esistevano degli orti botanici già alcuni millenni avanti Cristo, in Egitto, Mesopotamia, in Cina e in India. Sappiamo di più sugli “orti dei medici” e degli speziali dove si coltivavano piante medicinali “semplici” ossia medicamenti usati nella cura delle malattie. Il primo orto dei medici risale a Teofrasto (371-286 a.C.) discepolo di Aristotele, maestro di Alessandro il Grande e padre delle scienze botaniche. Orti dei medici esistevano anche nell’antica Roma, come riferisce Plinio il vecchio, e nel medioevo nell’ambito dei conventi monastici. Più tardi sono sorti gli orti detti dei semplici, istituzioni destinate all’insegnamento universitario della botanica nelle facoltà di farmacia e di medicina. E’ nel Rinascimento che tali orti dei “semplici” divennero orti universitari nei quali accanto alle piante medicinali cominciarono ad essere coltivate altre piante per lo studio della botanica. E’ noto che il primo di questi orti universitari fu quello di Padova fondato nel 1545 al quale seguirono quelli di Pisa Firenze Roma Bologna. Poi con l’intensificarsi dei traffici commerciali verso l’impero ottomano e con la scoperta dei nuovi continenti e i grandi viaggi di esplorazione nonché con la costruzione delle serre, inizia la coltivazione di piante provenienti da altre regioni della terra. E’ così che assistiamo al grande sviluppo della medicina con l’introduzione delle nuove specie e con l’uso del microscopio. La scienza botanica oggi ha raggiunto risultati inimmaginabili per la cura del corpo umano ma non meno inimmaginabile resta la scienza mistica di cui Dio ha dotato alcuni santi vicini alla gente, come S. Ildegarda di Bingen, in un tempo in cui questa scienza era accessibile a pochi privilegiati e assolutamente negata alle donne. Del resto chi più di Dio conosce la natura che Egli stesso ha creato?