RIFLESSIONE E CONSIGLIO

“Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione né si allontanino mai dai tuoi occhi. Esse saranno vita per te” (Pro 3,21). Nella Bibbia è costante l’invito alla riflessione perché, come dice il poeta biblico: “L’accorto agisce sempre con riflessione, lo stolto mette in mostra la stoltezza” (13,16).

Secondo la saggezza popolare “Chi riflette non si pente” perché la riflessione è medicina per l’ira.

La saggezza è condizionata dalla capacità di ascoltare perché, se si ascolta il saggio: “aumenterà il sapere, e l’uomo accorto acquisterà il dono del consiglio” (1,1ss). Dunque il dono del consiglio ci viene dall’accoglienza delle parole sagge: “Chi le ascolta comprenderà il timore del Signore e troverà la scienza di Dio, comprenderà l’equità e la giustizia, la rettitudine con tutte le vie del bene” (2,1ss).

“Ben si appiglia chi ben si consiglia” riferisce il proverbio, perché chi segue un buon consiglio evita il pentimento. Ma quale è il migliore consiglio? Quello che riceviamo ma anche quello che diamo. Papa Giovanni XXIII sapientemente suggeriva: “Meno parole sui doveri degli altri, maggiore impegno nel cambiare noi stessi. Prima dei documenti la vita, prima dei maestri i testimoni. Gli uomini non vengono conquistati dalle parole che stupiscono ma dagli esempi che stordiscono”.

Ricorda: dà il miglior consiglio chi insegna con i fatti.