“All’uomo appartengono i progetti della mente, ma dal  Signore viene la risposta” (Pro 16,1). E l’altro brano del poeta biblico gli fa  eco: “La mente dell’uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi  passi” (16,9). L’azione forte e soave della Provvidenza sull’uomo è tanto  importante che il sapiente dei Proverbi vi dedica due capitoli (16 e 21). Che  cos’è che appartiene in modo sostanziale alla Provvidenza divina? E’ l’affermazione  di un Dio sapientissimo che assegna ad ogni creatura un fine e la fornisce dei  mezzi necessari a 
conseguirlo, di un Dio che   non può aver creato il mondo per lasciarlo poi in balìa di se stesso.
“L’uomo si agita e Dio lo conduce”, ha scritto Bossuet. L’uomo è guidato da Dio e le sue azioni, benché sfuggano al controllo divino per l’abuso della libertà umana, rientrano sempre in un piano, appunto, provvidenziale; perché, Dio piuttosto che impedire il male, ritiene migliore trarre il bene dal male. La Provvidenza non garantisce dalle difficoltà della vita, ma “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” come dice San Paolo (Rm 8,28).
Insomma la Provvidenza non è un conto in banca, come molti credono, ma è un vulcano d’amore che ci consente di vivere in misura maggiore di quanto potessimo immaginare.