L’APPARENZA INGANNA

“C’è gente che si crede pura ma non si è lavata dalla sua lordura” (Pro 30,12). Molto attuale è questa riflessione sull’ipocrisia per cui molti corrotti si rivestono di un manto di onorabilità fino al punto di credersi incontaminati.

Dal  proverbio popolare sappiamo che “l’apparenza inganna”. Non è tutto oro quello che riluce. Sotto un abito dimesso possiamo trovare un cuore gioioso e un animo nobile, mentre l’eleganza o il lusso di un abbigliamento possono nascondere orgoglio e disonestà.

Ciò che vediamo all’esterno o superficialmente può rivelarsi diverso dalla realtà. Sul vuoto delle apparenze vale il detto: “Parere e non essere è come filare e non tessere”.

E il Vangelo di Cristo gli fa eco: “Guai a voi scribi e farisei ipocriti che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono solo ossa e putridume” (Mt 23,27).

Non lasciamoci ingannare dalle apparenze, diffidiamo dell’aspetto di un uomo che ci può apparire fascinoso, perché, come si suol dire “un fiore dipinto non ha profumo”. In genere dove c’è molto fumo c‘è poco arrosto e l’esagerata ricercatezza nasconde del marciume. Ed è ancora il proverbio a ricordarci che “I giardini belli vuotano i borselli” perché curare  troppo l’apparenza porta alla rovina. L’insegnamento è chiaro: non curare troppo le apparenze ma molto di più la sostanza.