ESALTAZIONE E UMILTA’

“Prima della caduta il cuore dell’uomo si esalta, ma l’umiltà viene prima della gloria” (Pro 18,12). Ogni uomo lascia sulla terra la sua impronta e più o meno si macchia di colpe. “Chiunque può errare” affermava Cicerone in una sua filippica “ma soltanto lo sciocco persevera nell’errore”.

Dobbiamo vincere la tentazione di metterci sul piedistallo e dall’alto della nostra rispettabilità giudicare il prossimo come se fossimo giudici infallibili. Anche noi, infatti, “abbiamo un piede che può incespicare”.

Opportuno a tale proposito è il detto evangelico: “Chi sta in piedi guardi di non cadere”. E’ l’invito all’umiltà e alla saggezza perché come dice il poeta biblico “Viene la superbia, verrà anche l’obbrobrio, mentre la saggezza è presso gli umili” (11,2) e l’umiltà dà i suoi frutti che sono “il timore di Dio, la ricchezza, l’onore e la vita” (22,4). Solo agli umili il Signore concede la grazia” (3,34), perché egli detesta la superbia e l’arroganza.

Molti sono i proverbi popolari sull’umiltà come “chi si loda s’imbroda” e l’altro “per fare il Papa, bisogna saper fare il sacrestano”.
Insomma l’umiltà è la madre di tutte le virtù, o meglio “senza l’umiltà le virtù sono vizi”.

Ricorda: spesso vince più l’umiltà che la forza.