L’URNA DI PADRE PIO A ROMA

Le spoglie di Padre Pio sono giunte a Roma. Ad accoglierle un fiume di gente giunta da ogni parte per venerare il santo più amato e vicino alla gente. Otto giorni di permanenza durante i quali una folla di pellegrini sta giungendo da tutto il mondo e si sta accalcando per vedere il corpo esposto nella Basilica Vaticana sotto l’altare della confessione. “La goccia è di ventata un fiume” ha detto di lui Papa Francesco ricevendo i Gruppi di Preghiera Padre Pio che affollavano Piazza San Pietro, Gruppi giunti d tutto il mondo che il Papa ha definito “vivai d’amore”, “focolai di fede”. La gente tocca l’urna con fede e prega; ognuno ha bisogno di toccare e di vedere il suo volto, un bisogno umano, naturale, che esprime un’interiorità che ha anche bisogno del linguaggio della corporeità. Un po’ come avvenne per Tommaso che ha avuto bisogno di mettere il dito nella piaga del costato di Gesù per credere. Tutti i santuari sono pieni di questo bisogno spirituale fatto di gesti e di oggetti come quello di accendere una candela, di toccare l’urna di un santo, di stringere il rosario tra le dita, di una reliquia, di un ricordo, di un santino, della processione con il cero acceso. Gente semplice e credente che desidera vivere la dimensione misteriosa del sacro. Certamente c’è il pericolo che questa esteriorità diventi fine a se stessa impedendo una crescita della coscienza verso la fede, di fermarsi alla ritualità esteriore, di ridurre la fede alla pura emotività, ma è solo un pericolo perché nella realtà c’è tanta devozione, amore e preghiera. L’esposizione della salma del santo dalle stigmate nella Basilica che rappresenta il cuore della cristianità è stata una idea geniale di Papa Bergoglio nell’Anno del Giubileo della Misericordia ed è sicuramente un fatto positivo se in lui vediamo il Cristo Crocifisso e Risorto che dopo più di duemila anni vive nei suoi santi a dispetto di una società che si vuole a tutti i costi laica, ossia senza Dio. E che questo avvenga nel santo più italiano e più benvoluto dagli italiani non può che essere un motivo di speranza e di orgoglio.